esse_est_videri​

Esse est videri

Annamaria Di Giacomo

Galleria S.A.C.S. c/o Fondazione Brodbeck
30 aprile 2011 - 21 maggio 2011

Annamaria Di Giacomo ha scelto di fissare questo nuovo momento della sua ricerca proponendo una selezione di frammenti fotografici, testuali e materici realizzati nell’ultimo anno e ora raccolti in un progetto organico ma ancora e sempre aperto. Il titolo della mostra, tuttavia, suona come una dichiarazione risoluta e conclusiva. Affermare che essere è essere visti (nella nostra fisicità, nelle cose che facciamo, nei luoghi che viviamo) significa ammettere che la nostra esistenza, ma anche quella delle cose che ci circondano, è subordinata alla percezione visiva e intellettiva; e significa anche attribuire un importante ruolo alla memoria quale materiale artistico. Dopo aver scansionato gli ambienti di un’abitazione ormai abbandonata, collezionato le tracce e i segni che il tempo ha depositato sulla superficie delle cose, l’artista disegna una mappa-manifesto all’interno della quale la sperimentazione linguistica e la diversificazione formale diventano le direttrici di un nuovo percorso, dedito all’indagine dei meccanismi di documentazione e ricostruzione visiva e allo studio del prodotto artistico come testimonianza. Su questa scia, porzioni di pareti in cui sono visibili le impronte di cornici e oggetti rimossi sono state rimodulate e stampate su una carta sottilissima; polvere e resti impacchettati, un autoscatto fugace in polaroid e una traccia video-ritratto introducono la questione autobiografica. Anche il titolo, infine, diventa opera, segno visibile; presenza sospesa, in attesa di essere vista, e dunque di esistere.

Alessandra Ferlito