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ZERO

Seb Koberstädt

a cura di Helmut Friedel, Giovanni Iovane e Salvatore Lacagnina
29 giugno 2009 - 15 settembre 2009

Seb Koberstädt è il secondo artista del progetto espositivo Fortino1. Così come è stato per Michael Beutler, l’artista, dopo un periodo di residenza a Catania, inaugurerà una sua mostra personale all’interno della Fondazione Brodbeck il 28 giugno 2009.

Il lavoro di Seb Koberstädt (nato nel 1977 a Heidenheim) si fonda generalmente su una particolare alterazione, sovente con forti accenti ironici, della percezione delle cose che ci circondano. Le sue sculture e i suoi originali spazi architettonici modificano l’ordine e l’apparenza delle cose, nascondendole, cambiandone proporzioni e rapporti. Ciò che a prima vista sembra essere una personale messa in scena dei luoghi e degli oggetti della quotidianità, si rivela essere un’analisi attenta e complessa del nostro paesaggio visivo. Un’altra scena in cui sono gli effetti a determinare le cause.

Questa sorta di causalità retroattiva – sono le architetture modificate di Koberstädt a determinare le architetture e gli oggetti “reali” – diviene ancor più evidente, e di grande formato, nei differenti spazi della Fondazione. I materiali di partenza appartengono difatti tutti al territorio, al paesaggio e alla vita catanese. A tutti questi elementi l’artista tedesco applica un principio di distorsione della realtà, attraverso il quale, e forse solo con cui, è possibile inceppare, far slittare la catena delle cause che offusca la percezione critica delle cose che ci circondano. Alla mostra dislocata o traslata all’interno della Fondazione Brodbeck si affiancherà una installazione temporanea (che verrà realizzata nei prossimi mesi) in una delle vie che costeggiano la Fondazione stessa.

Via Greco è difatti una strada utilizzata perlopiù come discarica abusiva (di fronte è situata addirittura una scuola), fonte di comprensibile tensione e preoccupazioni per gli abitanti del quartiere S. Cristoforo. In collaborazione e di comune accordo con i rappresentati del quartiere, Seb Koberstädt ha progettato l’installazione di una grande scultura in cera che, per circa due mesi, sarà effettiva (ed effettuale) testimone di una delle cause di degrado della città.